«Questa volta non si tratta di scegliere solamente un nuovo nome e un nuovo volto, ma di rifondare questo progetto sapendo che sarà decisivo nell’Italia dei prossimi anni». Gianni Cuperlo arriva a Brescia a pochi giorni dalla consegna delle firme che hanno messo il timbro alla sua corsa per la guida della segreteria nazionale del Pd.
E quello che vede oggi è «un partito in difficoltà che va profondamente ripensato, innovato e rifondato nel suo modo d’essere, di discutere, di assumere le decisioni e anche di formare e selezionare la sua classe dirigente». Perché- lo esplicita chiaramente – «è diventato un partito ipotecato da troppi potentati locali e da da troppe correnti che non sono correnti di pensiero, sarebbe in fatto positivo questo, ma sono filiere di posti e di potere».
(Anche) per questo al centro della proposta dell’ex presidente del Pd c’è «una promessa democratica»: quella di un partito che torni a definire la propria identità e nel quale «ci dev’essere sempre posto e voce per tutte le componenti che hanno fondato il Pd».
Ad accoglierlo e ad introdurlo – nella sede provinciale dem di via Risorgimento, in città – sono stati Franco Tolotti (coordinatore bresciano di Promessa democratica), il presidente del Consiglio comunale in Loggia Roberto Cammarata, il presidente dell’Assemblea regionale del Pd e Alberto Semeraro (Cgil).
«Dobbiamo ricostruire le ragioni di questa sinistra – insiste Cuperlo -: contro questa destra l’opposizione va fatta nelle istituzioni ma anche fuori». E a chi gli chiede come mai abbia deciso di presentare la sua mozione all’ultimo minuto in vista del voto de congresso (le primarie sono fissate per il 26 febbraio), spiega: «Penso che questo sia il congresso più importante da quando il Pd è nato e ridurlo a una ennesima conta su nomi e volti sarebbe una colpa grave. La prima fase del congresso è quella dove a discutere e votare saranno gli iscritti e deve essere il momento della libertà di ciascuno. Io ci sono perché credo nel rilancio di questa forza e nella possibilità di restituire a milioni di persone deluse la speranza di una sinistra capace di coinvolgerle in una sfida di emancipazione dal bisogno, nel lavoro, nel diritto a una scuola di qualità, nella certezza di salari degni».
Il 31 gennaio scadono i termini per l’iscrizione al partito, requisito fondamentale se si vuole partecipare alla prima fase della votazione, quella nei circoli, fissata in Lombardia entro il 19 febbraio. I primi due candidati usciti dal voto nei circoli si sfideranno ai gazebo il 26 febbraio.