Il candidato alla segreteria nazionale, Gianni Cuperlo spiega a Brescia le sue proposte per rilanciare il Partito democratico. A interloquirete con il leader nazionale ci sono diversi dirigenti del territorio, Claudio Bragaglio, Francesco Tolotti, Roberto Cammarata e tanti militanti. C’è anche chi, come Miriam Cominelli, segue l’evento in collegamento da uno dei banchetti elettorali nella provincia. Proprio dalle regionali si snoda l’intervento di Cuperlo e non risparmia qualche critica ai vertici nazionali.
«Soltanto una mente diabolica avrebbe potuto concepire un calendario come il nostro – esordisce il candidato al congresso nazionale Gianni Cuperlo -. La sovrapposizione totale tra il congresso e le elezioni più importanti del Paese, in Lombardia (la locomotiva d’Italia) e nel Lazio, mi lascia molto perplesso». Non manca il pungolo per gli attivisti a dare il massimo in questa campagna elettorale.
«Voi state affrontando questa fase molto delicata con lo spirito giusto, lo stesso che ha mostrato Miriam Cominelli in collegamento dal banchetto – dichiara Gianni Cuperlo -. La campagna elettorale di Pierfrancesco Majorino potrebbe condurre a risultati imprevedibili. Dopo 28 anni di governo ininterrotto della destra, sarebbe una svolta con ripercussioni ben più profonde dei confini lombardi». Il candidato alla segreteria nazionale chiede il voto utile ai cittadini. «Non c’è alcuno spiraglio di vittoria per Letizia Moratti, l’unico voto spendibile per battere la destra è a Pierfrancesco (Majorino, ndr). Spiace che nel Lazio una componente (M5s, ndr) non abbia voluto produrre un’alleanza analoga a quella lombarda con un pretesto poco credibile». Poi il leader nazionale affronta le vicende congressuali vere e proprie. «È il congresso più importante della storia del Partito democratico perché è in discussione il rilancio dell’Italia dei prossimi anni – afferma Cuperlo -.
Io ho stima e amicizia nei confronti di tutti i candidati ma la scelta deve essere su un’idea del partito totalmente rifondato». La «rifondazione» vista dal deputato dem affonda le radici nell’idea di una nuova sinistra. «La sinistra ha bisogno un nuovo pensiero sul mondo che stiamo attraversando e questo richiede una nuova volontà – spiega il candidato segretario -. Questo il primo passo per ristabilire un rapporto di fiducia con una parte larga del Paese che a un certo punto non si è riconosciuta nelle nostre politiche, c’è bisogno di maggior coerenza». I temi di sinistra per il deputato triestino sono evidenti.
«La questione salariale, la sanità, il diritto a curarsi. Inoltre il Pd deve contrapporre l’autonomia differenziata della Lega con il principio di unità nazionale. C’è da recuperare il primato dei diritti fondamentali che sono messi oggi in discussione». E anche nel riallacciare il Pd con i corpi intermedi. «Bisogna ricucire il rapporto che una stagione alle nostre spalle ha intenzionalmente demolito, la parola centrale di Renzi era disintermediazione.Quel modello lì è finito – prosegue il leader dem -. Dobbiamo recuperare il rapporto con i lavoratori e con i sindacati». Insomma, Cuperlo lavora per un nuovo Pd affinché sia il punto di riferimento dell’alternativa al governo Meloni.
«Noi dobbiamo essere l’opposizione a questa destra che in pochi mesi ha mostrato la sua vera anima: migranti lasciati in balìa delle onde per dimostrare il pugno di ferro, condoni agli evasori, la povertà concepita come una colpa da espiare e non come ingiustizia da sanare. Noi dobbiamo immaginare un’opposizione che ristabilisca un rapporto con il Paese».
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