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Gianni Cuperlo - Deputato XIX Legislatura - Camera dei Deputati - Gruppo PD

Antonio

Buona sera Dott. Cuperlo,
le scrivo perché ritengo che la sua elezione a segretario avrebbe permesso al PD di condurre una seria analisi critica delle ultime stagioni politiche, caratterizzate da nuovismo e impreparazione, e di elaborare una linea coerente ai principi ispiratori che portarono alla nascita del PD, che a mio modesto avviso non necessitavano di essere modificati o integrati, ma rispettati ed attuati pienamente.
Un partito strutturato ed organizzato che permette le porte girevoli, per cui se il segretario del “mio” partito non è di mio gradimento lo lascio, magari senza dimettermi dalla carica che grazie ai voti dello stesso ricopro, o fondo il mio partito per poi tornare quando si profila la vittoria di un segretario a me gradito e che ne possa diventarne addirittura segretario iscrivendosi non un anno prima e facendo vita di partito ma tre settimane prima, non dimostra apertura all’esterno o, usando un termine che piace molto, di essere contendibile, ma un cupio dissolvi difficile da comprendere da persone esterno ad esso. Purtroppo temo che questo voto ne decreti la morte, come ha scritto, molto meglio di come potrei fare io, il Dott. Prospero sul Riformista, e mi rammarico che lei non si sia schierato chiaramente contro questa prospettiva.
Ma del resto la nuova segretaria mi sembra che sia più interessata a trasformarlo in un movimento, quanto simile ad un altro in lento ma spero irreversibile declino non è ancora chiaro, e ad usare parole giuste (inclusivo, non patriarcale, ecologista, femminista, transizione verde etc. etc. etc.) nei talk show per accreditarsi la portatrice del nuovo che a lavorare con chi al partito ha dedicato tempo e di impegno per definire una strategia ed indicare una via di rinascita per l’Italia, prima sociale e poi economica. Del resto più di un dirigente, ex dirigente e simpatizzante influente del PD avevano invocato la necessità di sciogliere il partito o cambiare nome al partito o modificare integralmente la sua carta dei valori. Su questa strada il PD è in ritardo di molti anni: avrebbe fatto meglio allora a far partecipare Beppe Grillo alle primarie a suo tempo così sarebbe stato l’originale e non ci sarebbe nati i 5 Stelle.
Comunque l’ammiro perché è rimasto e rimarrà coerentemente nel partito a continuare le sue battaglie sempre più in solitaria, temo
Distinti Saluti