È bagarre nel Pd calabrese, per il quale la strada verso il congresso si fa più sconnessa e accidentata. Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria, denuncia il raddoppio in 48 ore delle iscrizioni in provincia di Cosenza, 2000 tesserati in più solo in una notte. E lo stesso si sarebbe verificato a Vibo Valentia e nel reggino. I presidenti delle commissioni provinciali di garanzia (Michele Drosi, Giuseppe Mazzuca e Giuseppe Panetta) rivendicano la regolarità delle operazioni, dichiarando che i sospetti di Cuperlo sono infondati, ovvero «non corrispondono alla realtà dei fatti». Semmai, replicano, «sembrano avere il solo obiettivo di creare allarmismo e avvelenare il clima».
Il partito vaglia le iscrizioni
«Si sta svolgendo tutto all’insegna della trasparenza», secondo il segretario regionale Nicola Irto, che fa notare come «in Calabria il tesseramento è più basso del 2021», in linea con il dato nazionale. «Tutte le iscrizioni sono al vaglio della commissione nazionale – rassicura Andrea Giorgis, coordinatore della mozione Cuperlo e membro della commissione nazionale del congresso – e non si procederà in alcun modo in caso di accertate irregolarità». Ad esempio, verrà verificato se ci siano più di tre iscrizioni eseguite con lo stesso metodo di pagamento. Il regolamento del tesseramento lo impedisce (art.7).
Il veto a Mario Oliverio
Mentre lievitano gli iscritti, aumentano, però, anche i veti: Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, con una lunga storia dentro il Pd, anzi, dal Pci in poi, è al momento fra i grandi esclusi. Per lui niente tessera. La questione, sollevata dalla mozione Cuperlo, è piuttosto intricata. Il partito ne fa un problema di tipo burocratico: nel 2021, Mario Oliverio si presentava alle regionali con una propria lista perché il Pd aveva respinto la sua candidatura. Un caso previsto e sanzionato dell’articolo 4, commi 9 e 10, dello statuto nazionale, che nega il tesseramento a chi in occasione di elezioni amministrative si sia candidato nell’anno in corso e in quello precedente in liste alternative al Pd o comunque non autorizzate dal Pd. Oliverio fa notare che «al tempo non aveva alcune tessera, dal momento che il Pd in Calabria era commissariato e non aveva attivato i tesseramenti». C’è anche da sottolineare che, considerato che siamo nel 2023, sarebbero anche scaduti i termini.
Cuperlo e l’esclusione di Oliverio
Il problema è evidentemente politico e a porselo più che Oliverio è Gianni Cuperlo che in vista del congresso ha chiesto all’ex presidente della Regione di supportarlo sul territorio. Un impegno che Mario Oliverio ha onorato con slancio. «Riconosco a Cuperlo le sue qualità politiche, la sua passione, il suo spessore culturale e per questo ho accettato il suo invito ad aderire alla fase costituente di un nuovo Pd. Nuovo?, viene da chiedermi. Il realtà mi sembra che continuino ad emergere vecchie modalità di chiusura, atteggiamenti ostili e preoccupazioni personalistiche, francamente ingiustificate».
Oliverio, «Non serve palleggiarsi le responsabilità»
È sempre Giorgis a spiegare come procederà adesso il partito nei confronti di Oliverio: «Visto che Oliverio aderisce a una fase nuova, sul suo ricorso si esprimerà la commissione di garanzia regionale presieduta da Girolamo De Maria, poi quella nazionale guidata da Silvia Velo». Solo un particolare: Oliverio non ha presentato alcun ricorso «e nemmeno intendo farlo – dichiara categorico – I nodi politici devo essere affrontati a viso aperto e non, come stanno facendo, palleggiandosi le responsabilità. Siamo o no alla vigilia di un congresso costituente?».